Torniamo a parlare di uno degli argomenti che mi sta più a cuore, anche se devo ammettere che qui tratto solo temi a cui tengo in maniera molto sentita. Ogni cosa di cui parlo è davvero un pezzo di me e dietro ogni articolo ci sono ricerche personali, studi, esperienze.. questo è il mio “piccolo Universo”.
Oggi vi parlo di pietre, di come comportarsi quando si spaccano, si scheggiano o si rompono, se è possibile continuare a usarle e in che modo, oppure se è necessario disfarsene e come è opportuno farlo.
Nel mio precedente post sui cristalli avevo dato delle linee guida generali su come sceglierli, purificarli e programmarli per il proprio benessere. Ma può capitare che durante l’utilizzo di una pietra, anche solo per sbadataggine, questa ci cada dalle mani e si rompa. Che fare?

Il mese scorso in un negozio di pietre e oggetti esoterici avevo trovato delle cosine interessanti, tra cui un bellissimo occhio di gatto. Era abbastanza grande, con delle meravigliose tonalità di grigio. Non era adatta a diventare un ciondolo, e per tenerla a contatto con la pelle la mettevo all’interno del reggiseno, in modo che potesse trasmettermi le sue proprietà. Ebbene, la settimana scorsa, tornando a casa da una passeggiata, nel momento in cui mi stavo togliendo giacca e scarpe, mi è scivolata via, andando a sbattere e a rotolarsi sul pavimento. Sembrava ancora intatta, ma prendendola in mano mi sono accorta che si era scheggiata e mi sono sentita malissimo.
Ecco, so che questo può sembrare esagerato, ma le pietre per me sono elementi “vivi”: non sono semplici oggetti, sono doni della natura benevoli e potenti, e io sono affezionata a ogni pietra che possiedo esattamente come sono affezionata alle mie erbe e ai miei mazzi di carte, e non per una questione economica, ma proprio per il rapporto che si instaura con loro. Perciò ci resto davvero male quando una di loro “mi lascia”.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.